I Tarocchi sono un insieme di figure, distinte in 22 e 56 carte, definite rispettivamente Arcani Maggiori e Arcani Minori. Il nome corretto con cui denominarli non è Tarocchi, come generalmente accettato, ma TAROT. Nel XX secolo la massa considera i Tarocchi come un mezzo per leggere il futuro e li assimila alla cartomanzia. In realtà le 78 carte sono un vero e proprio libro, costituito da rebus ed enigmi da svelare. Il simbolismo racchiuso in essi può essere compreso esclusivamente attraverso uno studio progressivo ed approfondito, “sono una scienza nobile di saggezza senza tempo". Il mazzo del 1760 del cartaio francese Nicolas Conver, è da considerarsi il custode della perfetta conoscenza simbolica contenuta nel progenitore ancestrale. Questo mazzo si differenzia da tutti i giochi di tarocchi disegnati dagli occultisti o dagli esoteristi del passato, per una caratteristica unica e sostanziale: è connotato dalla presenza di una Struttura Cifrata, ovvero un insieme di migliaia di Codici creati dalla combinazione dei simboli, dei colori e dei nomi-numeri delle carte. Questa Struttura Cifrata, vera fonte da cui si è attinto anche per l’opera di restauro, è una matrice ermetica, segreta, cioè un complesso di veri e propri enigmi che, quando risolti, consentono di comprendere il significato degli Arcani e la modalità con cui possono e devono essere utilizzati. Da ciò, scaturisce un uso del Tarot basato su un criterio oggettivo e comprovabile, cioè un sistema di lettura rigoroso e preciso: il Metodo Tradizionale. Si tratta di una rivoluzione rispetto alla connotazione esclusivamente interpretativa caratteristica del passato che, non solo ha confinato la pratica dei Tarocchi ad una sfera di totale soggettività, ma ne ha svilito drammaticamente la vera natura.
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